Anno III n. 5 - MAGGIO 2003

CAPOEIRA

ATTUALITA'

L'Ibrit  finisce in-tribunale

 

di Fabio Germinario

E' guerra aperta tra il gruppo di artisti, responsabili di associazioni culturali milanesi ed ex collaboratori dell'Istituto Brasile Italia di Milano (Ibrit) che ne hanno contestato la gestione, e il suo direttore esecutivo, Enrique Pessoa. Una guerra di carte che ha arroventato il clima già pesante e ha fatto approdare la vicenda in tribunale, che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi con procedura d'urgenza, richiesta dallo stesso Pessoa, per confermare o meno l'azzeramento dei vertici attuali. Nel corso di una lunga e drammatica assemblea svoltasi il 15 aprile scorso, è infatti stato eletto il nuovo consiglio direttivo dal quale l'attuale direttore è stato escluso. 

EVENTI

In Italia gli indios Yanomami

di Maria Grazia Pasin

 

In un mondo che tutto mescola e consuma senza distinzioni c’è un popolo - tra quelli che non abbiamo ancora imparato a conoscere e che da sempre tramandano a voce idee, preghiere, visioni del mondo - che intende raccontarci in prima persona il proprio punto di vista. E per essere certo di durare nel tempo intende farlo per iscritto, nella lingua dei padri ma imparando nel contempo la nostra, attraversando l'oceano e unendosi a noi. E’ questo il progetto di scuola bilingue che Davi, Dario, Gerardo e Joseca Yanomami sono a promuovere in Italia dal 17 al 24 maggio, durante una serie di incontri aperti al pubblico. Chi dunque desidera fare conoscere la ricchezza della propria cultura a un Occidente attualmente in balia della più profonda crisi culturale della propria storia, sono gli Yanomami, popolo indigeno oggi più grande d’America, che vive ancora in modo tradizionale e in relativo isolamento nella foresta amazzonica settentrionale.

ECONOMIA

Il Brasile ripensa il turismo

di Raoni Guerra 

 

«Il Brasile è un luogo unico per ricchezza naturale, culturale, economica e storica. Questo fa del nostro paese uno spazio meraviglioso con innumerevoli attrattive turistiche, un territorio che vede nella sua diversità lo strumento ideale per potenziarsi». Con queste parole il presidente Lula nei giorni scorsi ha presentato ufficialmente il “Plano nacional do turismo”. Peccato che l’entusiasmo di Lula sia in parte spento dai dati provenienti dall’Organizzazione mondiale del turismo (Omt), secondo cui le ricchezze cui ha fatto cenno il presidente siano in gran parte sconosciute all’estero. Il Brasile è il paese dei grandi potenziali non realizzati, e il turismo non fa eccezione: secondo l’Omt il paese occupa un ruolo marginale nel quadro del turismo mondiale.

INCONTRI

La speranza di Ermanno Allegri

 

di Marcelo Rasera

Giunto in Brasile come missionario nel lontano ’74, Ermanno Allegri ben presto si rende conto di quanto sia necessario cambiare radicalmente la propria idea di missione per riuscire a mettersi in contatto con la realtà della gente. Trascorre 12 anni in Bahia, la maggior parte dei quali nell’interno arido e sprovveduto, i successivi 5 anni nel cuore del Brasile, nello stato del Goiás, e attualmente in Cearà dirige l’agenzia di informazioni "Frei Tito de Alencar per l’America latina" (Adital), il cui sito svolge la funzione di portale per i settori ecclesiastici che fungono da supporto ai movimenti popolari, etnici e alle minoranze dell’America Latina. Italiano naturalizzato brasiliano, Ermanno Allegri svolge un ruolo attivo anche sul fronte politico nei movimenti di base che appoggiano e eseguono le azioni sociali lanciate dell’attuale governo di Luiz Inácio Lula da Silva.

POESIA

Oliveira cittadino del mondo

di Silvia Zingaropoli

Il 9 maggio scorso si è tenuta a Firenze, presso Palazzo Vecchio, la presentazione del libro “Se fosse vera la notte”, raccolta di poesie in lingua italiana del poeta brasiliano Heleno Oliveira inclusa nella collana dedicata alla poesia della migrazione “Cittadini della poesia”, diretta da Mia Lecomte e Francesco Stella. “L’uomo che trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante, colui per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte; solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero”. Sono le parole di Ugo di San Vittore, che Oliveira amava spesso citare forse perché specchio del suo essere cittadino del mondo, o “uomo-mondo”, come è stato definito: di origini africane, portoghesi, spagnole, brasiliane - ma anche fiorentino di adozione-, ha impiegato tutta la sua vita (e la sua poesia) alla ricerca di una propria identità.

MERCADINHO

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LISTA  DI  DISCUSSIONE

MERCADINHO

LA FOTO

La foto di questo mese è dedicata agli indios Yanomami. Una volta tanto non un'"immagine d'autore", ma un modesto contributo per sensibilizzare i lettori alla tutela del «popolo del giaguaro» e per informarli che un gruppo di Yanomami sarà in Italia dal 17 al 24 maggio, come riportiamo in uno degli articoli di questo numero. 

MUSIBRASILMUSICA

Toquinho, l'Italia e gli amici

 E tra poco nuovo cd e il suo ritorno

di Ana Paula Torres  

Quando Chico incontrò Morricone

Ristampa di Per un pugno di Samba

di Giangiacomo Gandolfi  

RECENSIONI  CD

 

Il suono globale di Zuco 103

Intervista alla vocalist Lilian Vieira

di Antonio Forni

Toda saudade

 Il sentimento-chiave nei testi Mpb

(prima parte)

di Bruno Persico

IL TACCUINO DI MAX

 

Mpb, bellezza in parole e musica

 

di Max De Tomassi

     Più passa il tempo e più mi rendo conto della fortuna che si ha quando ci si può permettere di scegliere un lavoro che ci appassiona sempre. Chissà se è il lavoro, e quindi il Brasile, ad avermi scelto, oppure sono stato io con la mia perseveranza, l'insistenza tipica dei giovani fans, a spingere la mia barca verso questa direzione. Molti mi chiedono come ho iniziato e quando ho scelto di continuare ad occuparmi attivamente di musica brasiliana. E' una domanda che mi rivolgono le persone che incontro casualmente e soprattutto gli ascoltatori del programma che da tempo conduco insieme a Gianluca Di Furia su Radio Uno Rai; la storia in effetti è un piccolo romanzo personale, che presto, sperando di non annoiarvi, vorrei raccontare. Ma al di là degli avvenimenti personali, penso sia stata determinante, per trovare costanti stimoli e voglia di andare sempre avanti, la caratteristica principale della musica brasiliana contemporanea, la Mpb, musica popular brasileira: la sua grande qualità musicale e poetica. 

PILLOLE DI STORIA IN MUSICA

 

Isabella, Caetano e la schiavitù

 

di Alessandro Andreini

     Una delle date più importanti della storia brasiliana, il 13 maggio 1888, non poteva certo passare senza lasciare traccia nella vasta produzione della musica popolare nella nostra cara "Terra Brasilis". E il 13 maggio, che segna la fine della schiavitù in Brasile, è legato a un solo nome, quello della principessa Isabella. Come per ogni iberico che si rispetti, il suo nome non era, naturalmente, solo quello. Anzi, inviterei il lettore ad aprire i propri polmoni, perché pronunciare tutto d'un fiato il nome completo di "Isabé", può costare più aria che il salire di corsa cento gradini: Isabel Cristina Leopoldina Augusta Micaela Gabriela Rafaela Gonzaga de Bragança e Bourbon (1846 - 1921) detta "Princesa Isabel, a Redentora" (Principessa Isabella, la Redentrice). A dire il vero, Isabel è stata più che una semplice Principessa: dopo la morte dei fratelli Afonso e Pedro, diventò l'erede al trono e per ben tre volte, in concomitanza dei viaggi all'estero di Pedro II°, ebbe la reggenza dell'Impero. Ma più che "reggerlo", diciamo pure che lo affondò con la cosiddetta "Legge Aurea", la quale sancì l'abolizione della schiavitù.  

LA TRIBUNA DI BAIXINHO

 

Verso una Federazione di Capoeira

 

di Luiz Martins de Oliveira

     Dopo la digressione sulla guerra dell’ultimo numero, oggi torniamo a parlare di capoeira e in particolare della possibilità di costituire una federazione italiana. Questo breve contributo vuole essere soltanto un primo passo verso il coinvolgimento di tutti coloro che sono interessati all’argomento ed un tentativo di avviare una discussione da cui dovrebbero nascere idee e proposte concrete per coordinare le mille e una attività già avviate in Italia dai singoli gruppi. Questi sono sicuramente gli anni della “esplosione” della capoeira in Italia; dal Piemonte alla Sicilia si moltiplicano le scuole e le iniziative ed il numero di praticanti continua a crescere. Come ho già avuto modo di dire in passato, alcuni vedono tutto questo come un fenomeno di moda, io preferisco considerarlo come la conferma che la capoeira riesce ad appassionare ed unire le persone più diverse in contesti differenti.

UN BRASILIANO NEL "BEL PAESE"

 

“Scusi, dove fica il duomo?”

(nona e ultima puntata)

di Luiz Eduardo Florian

  Gli anni in Europa erano ormai diventati cinque, di cui tre a Milano dove un’allegra associazione a delinquere chiamata Capoeira mi dava parecchio di che gioire. Complici due brasiliani (Luis “baxinho” Oliveira e Bruno Sciuto) e un italiano (Luca Morselli), questa autentica armata brancaleone musicale - per chi non l'avesse capito suonavamo insieme -, rimaneva ormai il mio unico legame con la lingua madre. La necessità di “tornare”, intanto, diventava sempre più pressante. Non dico fosse saudade o qualcosa di simile, ma avvertivo un’impellente necessità di chiudere una fase: quella del viaggiatore. E rieccomi, dunque, in coda alla dogana di Rio, col mio zaino pieno di “tacche” di viaggio. Eccomi di nuovo col passaporto verde in mano, quasi fosforescente d’orgoglio per l'essere stato finalmente ripreso in mano dopo un lungo oblio. Nello “zaino” portavo anche la “compagna del momento”, di nome Consolata, una ragazza milanese che sarebbe poi diventata, a viaggio concluso, anche mia moglie, la quale aveva lo sguardo raggiante di chi entra in Brasile per la prima volta.

L'ORIXA' DELLA SETTIMANA

 

Tra Orum e Aié, la forza dell’Axé

 

a cura di Marco Pisani

illustrazioni di Guido Boletti

ARCHIVIO

MANIFESTAZIONI

Festate punta sul Brasile

di Maria Grazia Pasin  

Festate, il festival di culture e musiche del mondo organizzato a Chiasso, in Svizzera ma a soli due passi dal confine, punta quest'anno sul Brasile. Alla musica e alla cultura brasiliana la manifestazione che si svolgerà dai primi di giugno ha infatti dedicato una consistente parte dei propri eventi, tra cui un forum che precede il programma musicale vero e proprio. Tra gli ospiti spiccano i nomi di Vinicius Cantuaria, il gruppo Mundo Livre, l'Orchestra Baobab, lo scrittore João Ubaldo Ribeiro, il giornalista ed esperto di America latina Ettore Masina, il vescovo di Goias Tomas Balduino, l'esponente dei Sem Terra Vilson Santin. 

POLITICA / 1

La tentazione atomica di Lula

di Francesco Giappichini

Il presidente Usa Bush ha ormai inaugurato coi fatti la "guerra preventiva" e il teorema politico nei neo-conservatori. L'intera classe politica brasiliana aveva già da tempo avvertito questo cambio di rotta durante i contatti e le intese preventive relativi all'Alca (Area di libero commercio delle Americhe). Quale la reazione del governo di Brasilia, dell'attuale classe dirigente? In un mondo ove la ragione del diritto è la ragione del più forte non si è escluso il ricorso all'atomica. E non ci si è limitati a un pensierino, a una indiscrezione: al contrario sono emerse quattro tappe, le prime quattro tappe, che delineano la futura strategia militare del governo.

POLITICA / 2

Le ambiguità del
padrone di Bahia

di Andrea Zeccato

Quando Jorge Amado morì, nell'agosto 2001, chi, anche in Italia, ebbe a leggere i più completi resoconti biografici sul creatore di "Dona Flor", non poté fare a meno di imbattersi nel nome del politico Antonio Carlos Magalhães. Infatti il grande romanziere baiano, che era stato per oltre venti anni militante del Partido comunista, nell'ultima parte della sua vita non aveva lesinato apprezzamenti – come si può leggere in "Navegação de cabotagem" – a colui che, senza dubbio, è stato il dominatore della vita politica baiana dagli Anni '50, ovvero ACM (come viene sinteticamente chiamato secondo l'uso della stampa brasiliana). Negli ultimi mesi in Brasile si è tornato a parlare molto di ACM, a neppure due anni di distanza da un episodio che ne aveva fortemente pregiudicato l'immagine (ovvero il cosiddetto scandalo della votazione elettronica), perché questa volta è accusato di essere mandante di intercettazioni telefoniche a danno dei suoi avversari politici.  

L'ITALIA IN BRASILE

Italobrasiliani uniti dalle feste

di Silvio Staglianò

Se il Brasile in Italia è spesso sinonimo di solarità e svago, bisogna dire che anche gli italiani in Brasile su questi temi sono tutt'altro che sprovveduti. In genere i nostri connazionali sono noti per la loro gioia di vivere, per l´allegria, per il loro temperamento latino, del resto molto simile a quello dei brasiliani. Ma soprattutto per la loro grande capacità di organizzare feste. Al punto che con il passare del tempo svariate feste italiane sono diventate molto popolari anche tra i brasiliani e oggi sono entrate a pieno titolo nell´agenda culturale di numerose città. A San Paolo, dove si concentra il maggior numero di italiani e oriundi che vivono in Brasile, le più note sono quelle della Madonna di Casaluce e di San Vito Martire al quartiere Brás, Madonna Achiropita a Bixiga, San Gennaro a Mooca e San Francesco da Paola a Ipiranga. E tra queste la più popolare è senza dubbio quella in omaggio alla Madonna Achiropita, che si svolge ogni anno nel quartiere Bixiga di San Paolo.

ANTEPRIME

Nuovo libro sul cinema brasiliano

di Gian Luigi De Rosa

Cidade de Deus di Paulo Lins è uno dei romanzi più interessanti nel panorama letterario brasiliano degli anni Novanta. Nella sua versione cinematografica è diventato un caso nazionale in Brasile ancor prima di essere presentato al pubblico (agosto 2002). Le ragioni di una serie di dibattiti e discussioni che hanno coinvolto giornalisti, critici e opinione pubblica e che hanno reso cult un film ancor prima di essere visto, risiedono nella situazione attuale in cui si trovano le grandi città brasiliane, in cui la criminalità organizzata spesso riesce a prendere il sopravvento sulle forze di polizia e dove la povertà si è trasformata in una costante storica. La prosa di Paulo Lins, ibrida per la molteplicità di registri linguistici utilizzati nel libro, passa dal linguaggio da favela a un linguaggio a volte troppo elevato.

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