Festate punta sul Brasile

Tra gli  ospiti spiccano  i nomi di  Vinicius Cantuaria,  Mundo Livre, 
João Ubaldo Ribeiro, Tomas Balduino, Vilson Santin, Ettore Masina

 

 

di Maria Grazia Pasin

 

 

    Festate, il festival di culture e musiche del mondo organizzato a Chiasso, a due passi dal confine italo-svizzero, punta quest'anno sul Brasile. Alla musica e alla cultura brasiliana la manifestazione che si svolgerà nel giugno prossimo ha infatti dedicato una consistente parte dei propri eventi, tra cui un forum che precede il programma musicale vero e proprio. Tra gli ospiti spiccano i nomi di Vinicius Cantuaria, il gruppo Mundo Livre, l'Orchestra Baobab, lo scrittore João Ubaldo Ribeiro, il giornalista ed esperto di America latina Ettore Masina, il vescovo di Goias Tomas Balduino, l'esponente dei Sem Terra Vilson Santin. Brasile a 360 gradi potrebbe essere lo slogan di questa tredicesima edizione, che propone temi e spunti interessanti tra quelli più di attualità. Perché questa attenzione nei confronti del paese sudamericano? E questo interesse è dovuto al fatto che di Brasile si parla molto, ultimamente, oppure è frutto di una riflessione più meditata? Lo abbiamo chiesto a Marco Galli, capo Servizio attività sociali del comune di Chiasso e responsabile di Festate.

«Ogni anno Festate cerca di individuare un tema da approfondire che faccia da filo rosso alla manifestazione - osserva Galli -. L'anno scorso con la Bolivia eravamo rimasti parzialmente insoddisfatti. Non eravamo riusciti a superare l'ambito associazionistico. Quest'anno abbiamo voluto invece sottolineare la valenza socioculturale della manifestazione. I confini di festival musicale ci vanno un po' stretti. Quello che conta per noi è la valorizzazione di culture altre e la condivisione di momenti concreti di solidarietà: Festate coincide anche da anni con la Giornata del Rifugiato. Il Brasile, realtà che avevamo ospitato solo in poche occasioni, ci è sembrata interessante sia per la varietà e la ricchezza del suo panorama musicale, sia per l'attualità "innovativa" dell'azione politica e sociale che vi si sta sviluppando, che vorremmo potesse essere da stimolo per il dibattito locale».

E' stato più complicato che in altre occasioni organizzare un evento sul Brasile? E vi sono stati nomi che vi sarebbe piaciuto proporre ai quali avete dovuto rinunciare?

«Senz'altro è stato più impegnativo. È stata però anche l'occasione per conoscere tutta una serie di enti e persone come voi di Musibrasil e Antonio Vermigli di Rete
Radiè Resch Quarrata che ci hanno dato una mano fondamentale. Il voler mirare ad ospiti importanti come lo scrittore Ribeiro, ma anche don Domas Balduino, presidente della Pastorale della Terra e figura di grande umanità e Vilson Santin della direzione dei Sem Terra, ci ha permesso di tenere una tensione organizzativa alta che, mi sembra, abbia prodotto dei buoni risultati. Personalmente, non ho rimpianti anche se fino a ieri sembrava fatta con Lenine. Sono sicuro che gli otto gruppi che porteremo e in particolare i Mundo Livre s/a, anche loro di Recife, e esponenti principali del "mangue beat" (che faremo venire apposta e in esclusiva) sapranno trasmettere la giusta carica al pubblico di Festate».

La vostra manifestazione si è ormai conquistata un certo seguito di frequentatori tra quelle organizzate in Svizzera italiana e in Lombardia e dedicate alla multicultura. Ci può parlare di come nasce il vostro progetto?

«Il Festival è nato 13 anni fa dalla collaborazione tra un agenzia di Lugano - Suono '93 - e l'allora addetto culturale Lucchini, ora direttore del centro svizzero a Milano. Con gli anni è cresciuto grazie alla creazione di un apposito comitato, al sostegno del ministero degli Affari esteri svizzero (la Direzione di aiuto allo sviluppo e alla cooperazione e all'affiancamento di un ufficio stampa  e di un'agenzia pubblicitaria. Diciamo che il festival si è professionalizzato, cercando però di mantenere quella freschezza organizzativa indispensabile per godersi la manifestazione anche... dall'interno».

A quale pubblico vi rivolgete?

«La parola target non ci piace molto. Festate si rivolge al pubblico locale - la Svizzera Italiana - e insubrico (altra brutta parola), diciamo lombardo in generale, multigenerazionale e multiculturale. In un'epoca di villaggio globale, ci piace pensare che sia ancora una festa popolare a dimensione umana».

Tornando al Brasile e alla manifestazione di quest'anno, avete quantificato il numero dei cittadini brasiliani domiciliati nella vostra zona, potenzialmente interessati a seguirla?

«In Ticino vivono diverse centinaia di brasiliani o di svizzeri d'origine brasiliana di prima o seconda generazione. Siamo in stretto contatto con il Club brasileiro de Suiça italiana, che tra l'altro cucinerà durante il forum, e che farà da passaparola presso la comunità brasiliana».

Vi risulta che in Ticino vi siano musicisti, scrittori, artisti, associazioni brasiliane?

«Oltre al club brasileiro, molto attivo, ci sono "Abrace", associazione brasiliana di cultura e educazione e l'associazione Pau Brasil, presenti a Festate. Scrittori, artisti e musicisti brasiliani (ma anche di altre nazionalità) in Svizzera sono segnalati da un apposito centro: www.coordinarte.ch».

Le associazioni e i gruppi politici e culturali ticinesi a cui fate riferimento sono a loro volta collegati ai loro corrispettivi italiani d'oltreconfine, oppure le iniziative che vengono organizzate si esauriscono in Ticino?

«Recentemente, in occasione delle manifestazioni contro la guerra all'Irak ho visto per la prima volta una certa collaborazione tra movimenti svizzeri e italiani. L'iniziativa delle bandiere per la pace ha avuto un enorme riscontro anche in Ticino. Sarebbe bello si prendesse coscienza che assieme si potrebbe fare molto di più e avere maggiore peso politico. Penso ad esempio alla tutela dell'ambiente, alla difesa dell'aria e dell'acqua, che, al di là delle "collaborazioni" istituzionali, potrebbero vedere un impegno comune anche a livello di movimenti».

Esiste una collaborazione a livello culturale tra il comune di Chiasso che rappresentate e quello di Como che è quello italiano a voi più vicino?

«Da alcuni anni Festate può godere del patrocinio dell'amministrazione provinciale di Como, con i cui funzionari esiste un rapporto amichevole. In passato avevamo provato anche ad organizzare alcuni concerti (Mau Mau e
Idir) ma con esiti al di sotto delle aspettative. La collaborazione con Como è molto proficua per quanto concerne la rassegna cinematografica estiva, il teatro per ragazzi e la parte musicale, come il recente Festival jazz di Chiasso. Il partner principale, e con il quale lavoriamo bene, anche per affinità ...spirituali, è sicuramente "Sei per Como", organo che riunisce sei associazioni attive nel Comasco nei vari ambiti culturali».

Quali programmi avete per il futuro? E quale è secondo voi la prospettiva, in Ticino e più in generale in Svizzera, per manifestazioni come quella che organizzate?

«Dal profilo culturale Chiasso sta vivendo un periodo di grande fermento con l'istituzione del Cinema Teatro che presenta una stagione di tutto rispetto con spettacoli di teatro, concerti, reading, danza, rassegne cinematografiche. Inoltre c'è la possibilità concreta che venga creato un centro culturale, il Max Museum, con le opere del noto artista Max Huber, e quella per ora più embrionale di una scuola di danza con la celebre danzatrice e coreografa Carolyn Carson. Anche a livello di interculturalità si sta facendo molto con lo sviluppo di "Chiasso, culture in movimento", progetto teso a una migliore convivenza tra le varie componenti sociali e culturali, di cui Festate è l'espressione più... festaiola. Sul futuro di Festate, che speriamo di garantire, va fatta una riflessione sul boom di festival soprattutto estivi che si fanno concorrenza. Inoltre va segnalata la sempre maggiore difficoltà a trovare grossi sponsor privati. Ma si sa le banche non sponsorizzano volentieri la solidarietà e il dialogo multiculturale - Festate non è Alinghi -, e forse è meglio così».

 

Sito web di Festate: http:// www.festate.ch

 

 

IL PROGRAMMA DEL FORUM

sabato 7 giugno 2003 - Cinema Teatro di Chiasso (Ch)

- 8.45 Accoglienza e pagamento iscrizione (caffè e cornetto)
- 9.30 Apertura – interventi di: Festate - Municipio Chiasso - Ambasciata Brasiliana
- 9.45 Joao Ubaldo Ribeiro – scrittore, giornalista
«Il Brasile di Joao Ubaldo Ribeiro - Libero ritratto di un paese continente»
- 10.45 Pausa
- 11.00 Ettore Masina – giornalista, scrittore, politico - «Il Brasile nell’epoca della mondializzazione: contraddizioni e speranze»
- 12.00 Pranzo a cura del Club Brasiliano 
- 14.00 Tomas Balduino – vescovo di Goias, presidente della Commissione Pastorale della Terra - «Le radici sociali della Chiesa Brasiliana: dalla Teologia della Liberazione a Lula» 
- 15.00 Vilson Santin – membro della direzione nazionale del Movimento dei Sem Terra e della direzione statale del PT - «I movimenti di cambiamento sociale, i Sem Terra, il PT, Lula e Porto Alegre» 
- 16.00 Pausa 
- 16.30 Tavola rotonda con tutti i relatori moderata da Françoise Gehring, giornalista al Giornale del Popolo: Provocando il futuro - I possibili insegnamenti di Porto Alegre
- 18.30 Chiusura giornata e aperitivo brasiliano

Quota d’iscrizione
Pranzo compreso: fr. 25.- 
Membri associazioni aderenti: fr. 20.-
Apprendisti / studenti: fr. 10.-
da inviare entro il 30 maggio 2003 a:
Forum sui cambiamenti socio-politici del Brasile contemporaneo
c/o Helvetas - Via S.Gottardo 102 - 6828 Balerna (Ch)
fax: 091.683.17.10 - email: helvetas-ti@smile.ch

 

IL PROGRAMMA MUSICALE (Provvisorio)

  • giovedì 12 giugno: Vinicius Cantuaria - teatro di Chiasso - h.20.30 - biglietto a pagamento, info a 0041-91-695.09.16

  • venerdì 13 giugno: Orchestra Baobab + 2 altri gruppi, in piazza (biglietto: 10.- franchi, 7 euro)

  • sabato 14 giugno: Mundo Livre s/a + 3 altri gruppi, in piazza (ingresso gratuito)

L'elenco definitivo dei concerti sarà pubblicato sulla sezione "Appuntamenti" del portale, in costante aggiornamento.