LA TRIBUNA DI BAIXINHO

Proposta per una Federazione italiana di capoeira

«L'organismo che immagino non limiterà la libertà dei singoli
mestre, ma dovrà promuovere la collaborazione e lo scambio»

 

Luiz Martins de Oliveira  

    Dopo la digressione sulla guerra dell’ultimo numero, oggi torniamo a parlare di capoeira e in particolare della possibilità di costituire una federazione italiana. Questo breve contributo vuole essere soltanto un primo passo verso il coinvolgimento di tutti coloro che sono interessati all’argomento ed un tentativo di avviare una discussione da cui dovrebbero nascere idee e proposte concrete per coordinare le mille e una attività già avviate in Italia dai singoli gruppi. Questi sono sicuramente gli anni della “esplosione” della capoeira in Italia; dal Piemonte alla Sicilia si moltiplicano le scuole e le iniziative ed il numero di praticanti continua a crescere. Come ho già avuto modo di dire in passato, alcuni vedono tutto questo come un fenomeno di moda, io preferisco considerarlo come la conferma che la capoeira riesce ad appassionare ed unire le persone più diverse in contesti differenti. Esiste però il rischio che questa rapida diffusione, in un paese come l’Italia, porti a “snaturare” la capoeira e svuotarla di alcuni dei suoi contenuti essenziali, soprattutto quelli di carattere culturale. Ecco perché credo sia necessario un impegno collettivo per assicurare che questa disciplina venga trasmessa nel rispetto della sua tradizione, soprattutto quando questo avviene al di fuori del Brasile dove è nata. 

Vorrei fosse chiaro da subito che la Federazione che immagino io non sarà una serie di regole da seguire o una limitazione alla libertà dei singoli mestre di insegnarla secondo i loro metodi individuali. Al contrario, dovrà promuovere la collaborazione e lo scambio tra i diversi gruppi e cercare di supportarne le attività per esempio nel dialogo con le istituzioni sportive italiane. La possibilità poi di avere una struttura a carattere nazionale, con punti di riferimento per ogni regione, faciliterebbe l’organizzazione di eventi e incontri e garantirebbe una coordinazione che, ad oggi, manca quasi del tutto. 

La capoeira inoltre fa parte del patrimonio culturale del Brasile, eppure gli organi ufficiali che si occupano di promuovere la cultura brasiliana in Italia la hanno per lungo tempo ignorata. L’attenzione era invece concentrata su quelle manifestazioni che già erano conosciute e che assicuravano un certo successo col pubblico italiano, come il samba, che per tanti anni in questo paese era visto come sinonimo di cultura brasiliana. Una federazione potrebbe invece far sì che le iniziative culturali, tra cui quelle legate alla capoeira, venissero patrocinate da questi istituti, invece che essere il frutto dello sforzo dei singoli mestre. 

Ci sono molti altri motivi per cui una Federazione nazionale potrebbe favorire l’ulteriore diffusione della capoeira in Italia, ma come ho detto in apertura questo piccolo contributo vuole solo avviare un dialogo che, peraltro, a livello informale gia continua da tempo. Per oggi quindi ci fermiamo qui, sperando di vedere in futuro altri interventi sul tema e iniziative concrete.

 

Inviate i vostri commenti, suggerimenti, osservazioni in merito a questa importante proposta lanciata da mestre Baixinho al seguente indirizzo: capoeira@musibrasil.net Saranno pubblicati su un forum che sarà appositamente istituito sul prossimo numero di Musibrasil per consentire la più ampia circolazione di idee su questo tema.