Calcio e solidarietā a Torino

La squadra č in crisi e i tifosi finanziano una casa
per l'infanzia abbandonata in Mato Grosso do Sul 

 

di Marina Beccuti

 

 

   Il Toro in questo momento non sta andando affatto bene in campionato: da anni la "Squadra della Leggenda" č sepolta sotto una coltre di indecifrabili nefandezze. Eppure i tifosi, il passionale popolo granata, non smettono di credere nei propri colori e, tra una delusione e l'altra, numerosi sostenitori si dedicano ad attivitā umanitarie, alcune delle quali legate al Brasile, mostrando in questo modo di avere oltre che la passione per il calcio anche un grande cuore.

Il cappellano della squadra, don Aldo Rabino, che č anche insegnante salesiano, ha saputo creare con tanta forza di volontā un’associazione bifronte che oltre ad essere un club di tifosi, č anche una missione di solidarietā per il Brasile. Passione sportiva coniugata a calore umano, solidarietā e sport che vanno a braccetto. Il sodalizio si chiama “Oasi Granata” e con la quota associativa (15 euro) si aiuta a finanziare una casa per bambini a Curumbā, nel Mato Grosso do Sul. Questi istituto di accoglienza, nato per dare un rifugio ai bambini di strada, ora sta per trasformarsi in un vero e proprio ospedale che oltre a sfamare e dare un tetto ai piccoli abbandonati offre loro la possibilitā di curarli e mantenerli sani. Ed č bello vedere che durante l’anno, al di lā del consueto appuntamento mensile nel quale si discutono i problemi della squadra e iniziative della societā, all'interno dell'associazione si  svolgono anche attivitā miranti a proseguire il progetto umanitario in Brasile.

Durante l'estate scorsa don Aldo Rabino č stato artefice di un gemellaggio tra le cittā di Campogrande (Mato Grosso do Sul) e Torino -di cui abbiamo giā riferito in uno dei numeri precedenti-, che aiuterā ad attuare interscambi culturali e finanziari tra le due realtā cittadine. A inizio di gennaio prossimo, una delegazione brasiliana sarā ospite del comune di Torino con manifestazioni culturali di contorno tra cui concerti di artisti italiani e brasiliani (giā certa la presenza dei Nomadi, da sempre a fianco di "Oasi"). Il particolare curioso č che nella stessa sede si č creato anche un gruppo di acerrimi rivali dei granata, ovvero i cugini della Juve, animati dal medesimo intento di aiutare il grande paese latinoamericano. Le due tifoserie stanno ben attente a non incontrarsi perché tra le parti potrebbero volare parole, ma č giā un grande risultato che in nome della solidarietā si riuniscano sotto lo stesso tetto tifosi rivali.

A volte il calcio fa miracoli e questo č un esempio che aiuta a capire come questo sport non sia solo spocchioso e violento come appare da alcune demenziali trasmissioni televisive, ma puō essere un felice veicolo di beneficenza a favore di gente bisognosa. Il Brasile rientra in pieno in questo contesto, essendo per antonomasia il paese del calcio e di tanta infanzia senza casa e famiglia. E chissā che un giorno, tra i bambini salvati da Oasi, non si scopra un talento in grado di riportare il Toro ai fasti del mitico Leo Junior.