Perdono le brasiliane, vince il beach volley

Le campionesse mondiali sono state battute a sorpresa nella
finale dello Swatch World Tour Estathè dalle atlete cinesi

 

di

Marina Beccuti

Marcelo Rasera

 

 

 

 

 

      Le brasiliane hanno perso. Campionesse per antonomasia di beach volley mondiale sono state battute a sorpresa nella finale dello Swatch World Tour Estathè dalle atlete cinesi, che hanno sorpreso tutti per la determinazione dimostrata e per essere riuscite a rimanere concentrate e fisicamente perfette sino al termine dell’incontro decisivo. L'appuntamento con questo sport emergente, che richiede grinta e evoca spiagge assolate e climi tropicali, era fissato a Milano, che notoriamente non è località di mare. Qui è stata fatta arrivare appositamente sabbia dal lido di Jesolo e le partite sono state giocate in una cornice suggestiva e molto metropolitana: davanti all’Arco della Pace, a due passi dal Castello Sforzesco, nel pieno centro della città meneghina. Tra le atlete presenti si sono potute ammirare le coppie brasiliane Ana Paula Connelly e Sandra Pires, Adriana Behar e Shelda Bruno, tutte campionesse di massimo livello, ma entrambe battute contro ogni aspettativa.

Le brasiliane avevano inziato bene, vincendo con Ribeiro e Shaylyn il loro primo incontro, e in seguito hanno ottenuto la vittoria anche la coppia Fonseca da Silva e Minello. Le due star Ana Paula e Pires, partite alla grande, sono state invece battute a sorpresa agli ottavi dalla coppia olandese KadijkLeenstra che hanno spento le speranze di vittoria finale per le due numero uno mondiali. Rimanevano a tenere alti i colori verde-oro la Behar e la Shelda, battute invece per 2-1 nel gran finale dalle due straordinarie cinesi Tian Jia – Wang Fei, rivelatesi la vera sorpresa del torneo. Al terzo posto si sono classificate le statunitensi Mason – Denocochea che hanno battuto le olandesi Kadijk – Leenstra.  Oltre 25mila spettatori hanno assistito alle partite dal 3 al 7 settembre scorso e apprezzato le grazie di giocatrici avvenenti e brave atlete, nei loro succinti costumi di gioco. Chi invece non era presente ha potuto seguire la diretta delle ultime fasi del torneo che La7 ha mandato in onda. Il beach volley, oltre che essere uno sport sempre più popolare, è anche un avvenimento mondano: non a caso la sera precedente l’inizio del campionato si è tenuto un party presso una nota discoteca milanese, mentre durante le finali un gruppo di percussionisti dell'associazione Mitoka Samba ha esaltato la torcida, onnipresente dove si esibiscono i campioni di casa. L’Italia ha mandato in campo una “guest” d’eccezione: la bella e famosa Maurizia Cacciatori, ex nazionale italiana di pallavolo, ora migrata all’estero, che ha ottenuto una wild card alla carriera, non forse gradita a tutti, anche se l'atleta ha dato ugualmente spettacolo. 

L’avvenimento ha avuto dunque un buon successo di pubblico, con picchi di tremila spettatori durante gli incontri di cartello. Giocare direttamente sulle spiagge brasiliane ha un altro sapore, ma per quattro giorni anche Milano è riuscita ad assaporare un’emozione che giunge da lontano, donando l’illusione di essere ai Tropici anche nel grigiore di una metropoli del Nord. Di cocente, solo la delusione delle atlete, che abbiamo avvicinato per una rapida battuta dopo il termine degli incontri. «Abbiamo giocato male», ammette Ana Paula Connelly, «mentre invece le altre squadre sono arrivate più o meno tutte preparate. L’Olanda da qualche anno è cresciuta in questo sport, e purtroppo non siamo riuscite a imporre il nostro ritmo. Erano sempre molto vicine a noi, e sono riuscite a chiudere il primo set per due nostri errori. Nel secondo siamo riamaste indietro per troppo tempo ed è stato difficile rimontare. Però succede. Quello che conta è il maggior numero di vittorie nei tornei, e lì per fortuna siamo messe bene». La delusione nello sport dura poco, perché l'indomani si ricomincia. Non in Italia, però: «La settimana prossima abbiamo un’altra tappa in Brasile e domani stesso lasceremo il vostro paese», annuncia Shelda Bruno lasciando il campo. L'"esperimento" milanese, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, dalla Federazione internazionale di beach volley e dalla Federazione italiana pallavolo, con il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, è comunque riuscito. E potete giurare che il beach volley tornerà molto presto all'ombra della Madonnina.