Boom di presenze a Porto Alegre

Dal 23 al 28 gennaio terzo appuntamento con il Fsm per le
organizzazioni che lottano contro le politiche neoliberiste

 

 

di Isabella Mancini

 

 

   E' tutto pronto a Porto Alegre, dove dal 23 al 28 gennaio 2003 si danno appuntamento per il terzo anno consecutivo le organizzazioni che da tempo lottano contro le politiche neoliberiste per una globalizzazione dei diritti. Sono passati tre anni dal primo incontro del 2001 quando a Porto Alegre ci andava solo qualche migliaio di persone: per quest’anno si prevede un boom di presenze, triplicate grazie anche alla decisione dello scorso anno di realizzare forum sociali continentali che hanno diffuso, localmente, sul territorio, temi e battaglie del Movimento dei Movimenti.

Chiuse le iscrizioni internet per chi assisterà al Forum, rimangono aperte solo quelle per i volontari che allestiranno e prepareranno le sale in cui si svolgeranno i numerosissimi incontri, dibattiti, assemblee plenarie, continentali e mondiali, workshop e il grande camping che si prepara ad ospitare centinaia di giovani e non solo. A comporre la rosa delle associazioni che organizzano anche quest'anno il World Social Forum, in prima file le Abong brasiliane, (Associazione brasiliana delle organizzazioni non governative) create nel 1991 come forma di espressione collettiva di gran parte delle associazioni non governative operanti nella società civile brasiliana, che conta 251 adesioni e che ha la sua sede principale a San Paolo. Vi è poi il Cives (Associazione brasiliana degli imprenditori per i diritti di cittadinanza), associazione senza fini di lucro che ha come obiettivo la sensibilizzazione di imprenditori e liberi professionisti sui temi del diritto di cittadinanza, della difesa della giustizia sociale ed etica. Nel comitato organizzativo vi è poi la rete sociale di giustizia e diritti umani, Attac, che ha una delle sue sedi originarie proprio a Porto Alegre e che si propone come obiettivo principale la tassazione delle transazioni finanziarie, la famosa tobin tax ; la Commissione Giustizia e Pace, nata come estensione della commissione creata a Roma dopo il Concilio Vaticano II ; la CUT (Centrale Unica dei Lavoratori), associazione sindacale fondata nel 1983 giudata da João Antonio Felício ; l’Ibase (Istituto Brasiliano di Analisi Sociali ed Economiche), creato nel 1981 per una diffusione democratica delle informazioni, per lo sviluppo contro la povertà, per la democrazia e che ha come padre fondatore il sociologo militante, Herbert de Souza, o Betinho; e ovviamente il Mst (Movimento dei lavoratori  agricoli senza terra), che dal 1985 è cresciuto esponenzialmente ramificandosi in 23 stati del Brasile, coinvolgendo 1,5 milioni di persone e che è riuscito a portare alla ribalta delle cronache internazionali le proprie azioni di rivendicazione.

L’incontro di Porto Alegre sarà preceduto da una serie di eventi paralleli: in primis il Forum Panamazzonico, che si terrà a Belem dal 16 al 19 gennaio (http://www.fspanamazonico.com.br oppure http://www.belem.pa.gov.br ) nel quale si parlerà di sovranità popolare per la difesa della sovranità nazionale, di sviluppo sostenibile e dei prossimi scenari per l’Amazzonia brasiliana, così come del rapporto con le comunità indigene assieme alle associazioni che operano nell’America del sud, all’Unione dei lavoratori della Guiana, alla cooperativa dei Garimpeiros del Suriname, al Movimento per l’acqua boliviano.

Immediatamente a ridosso del Fsm si terranno, sempre a Porto Alegre, altri due incontri internazionali: la Riunione pubblica mondiale della cultura e il Forum mondiale dell’educazione e delle autorità locali per l’inclusione sociale che mettono al centro del dibattito internazionale, sulla pace e la democrazia, la città gaucha di Porto Alegre. E proprio mentre dagli Stati Uniti soffiano i venti di guerra sulle terre dell’Iraq, da Porto Alegre partirà l’appello contro la guerra. Cinque infatti saranno le tematiche attorno alle quali convergeranno i dibattiti : sviluppo democratico e  sostenibile, diritti umani, media e controinformazione, ordine mondiale e lotta alla militarizzazione. Tematiche tutte legate, a partire dalla cerimonia di apertura, dal filo rosso della mobilitazione contro la guerra. L’obiettivo del terzo Forum sociale mondiale è infatti di rendere più divulgabili i concetti di rispetto delle differenze, autonomia delle idee e delle forme di lotta, per la costituzione di un altro ordine mondiale all'insegna di una globalizzazione solidale che rispetti i diritti umani e quelli dell’ambiente.

Appuntamento dunque all’apertura, fissata il prossimo 23 gennaio con una marcia che partirà da Largo do Glenio Peres per raggiungere il Por-do-sol Amphitheatre: lungo il percorso, decine di  artisti di strada animeranno con canti e balli le vie di Porto Alegre accompagnati da 200 tamburi e dal World Choral Forum. Lo slogan di apertura della manifestazione sarà «No alla militarizzazione e no alla guerra: un altro mondo è possibile » ; e proprio in questa occasione inizierà la raccolta delle bandiere portate da tutti i partecipanti, bandiere che andranno a comporre la «Flag of Flags» che diventerà simbolo del messaggio che da Porto Alegre partirà per ogni angolo del mondo: rispetto delle diversità culturali per una globalizzazione dei Diritti.

 

Isabella Mancini è nata nel 1977 a Firenze, ma si ritiene cittadina del mondo. Dal 1998 è redattrice di Novaradio, emittente radiofonica fiorentina. Al suo attivo ha collaborazioni con settimanali locali, ma l'inizio della sua avventura nel mondo dell’informazione risale al 1992 con la collaborazione a «L’alba», rivista della Pantera universitaria.