LETTURE BRASILIANE

Quella cieca guerra ai "meninos de rua"

Saggio-choc di Dimenstein sull'uccisione dei bambini abbandonati

 

 

di Fabrizia Clerici

 

 

   "Dedico questo libro al Movimento nazionale bambini e bambine di strada, per il suo lavoro solitario, silenzioso e coraggioso". In otto capitoli densi di interviste e documentati con eloquenti fotografie, Gilberto Dimenstein affronta un tema delicato e agghiacciante: l'uccisione dei bambini abbandonati in Brasile. E' da una ventina d'anni che questo fenomeno è esploso in tutto il suo orrore; dalla seconda metà degli anni Ottanta è aumentato il numero di bambini che commettono furti e rapine. Questo libro cerca di presentare un quadro il più chiaro possibile dell'assassinio di minori da parte di gruppi di sterminio quali "Esquadrão da morte" o "Justiceiros".

 Molti minorenni per il solo fatto di essere sospettati di delinquenza vengono eliminati; altri vengono selvaggiamente picchiati nei commissariati, per strada e nei centri di "recupero". Dimenstein, giornalista e sociologo, si è avvalso di ben 315 interviste con minorenni, i loro famigliari, poliziotti, ex-poliziotti, governatori, impiegati di pubblica sicurezza, educatori, psicologi, giudici, funzionari di enti assistenziali, sacerdoti, membri di movimenti per i diritti dell'uomo. Altre informazioni sono state trovate negli archivi di giornali, di commissariati, istituzioni e studiosi. 

Ne emerge un quadro sconcertante, dove alla morte si accompagna il sottosviluppo, la paura, la corruzione. Si scopre che muore un bambino al giorno, in questa guerra impari. Che le bambine sono meno esposte a questo tipo di violenza, in quanto hanno "l'alternativa" di vendere il proprio corpo e stare in un bordello che le risparmi dall'uccisione. Che alcuni centri di "recupero" sono talmente spaventosi, come condizioni igieniche e violenza dilagante, da trasformare in criminali anche i bambini più innocui. Che i "giustizieri" non ammazzano solo i bambini, ma anche chi tenta di offrire loro una possibilità di recupero. Che nelle grandi città i bambini di strada sono talmente temuti che parte dell'opinione pubblica approva la loro uccisione.

Sono milioni, i bambini di strada in Brasile. Alcuni muoiono semplicemente di fame, senza gli elementari diritti umani, senza una possibilità di vita, espulsi da un sistema sociale che non sa come accoglierli. Fra le tante forti denunce mosse in questo libro a vari settori politici e sociali del Brasile, possiamo leggere le parole di questi bambini, stordenti nella loro crudezza e consapevolezza di non avere un posto né un tempo per poter vivere. Sono soltanto un problema senza soluzione all'interno di un meccanismo che non li prevede. In una realtà fatta di aggressioni, rifiuto, solitudine affettiva, stenti e violenza, nessuna possibilità di riscatto viene nemmeno immaginata dai minori. Questa la domanda di una bambina violentata: "ma non si può proprio nascere di nuovo?"

Gilberto Dimenstein, "Storie di strada - La guerra ai bambini in Brasile", Ed. Terra Nuova-Unicef, 1991- € 8

Gilberto Dimenstein, "A guerra dos meninos - Assassinatos de menores no Brasil", Editora Brasiliense.