NN: dispersi e ritrovati della musica brasiliana

Centenario di Nelson Ferreira, maestro del frevo

 

 

di Nené Ribeiro

 

 

 “In Brasile, due cose sono organizzate: il carnevale e il disordine”, diagnosticava, non senza ragione e sarcasmo, il Barone di Rio Branco, politico del secolo XIX. Carnevale è rito sacro e  profano, è scherzo e competizione, è vivere il presente - carpe diem! - e rievocare il passato. Grande parte della storia culturale brasiliana prende il suo pathos emotivo dalla forza e dall’allegria esplosiva che pulsa, in questi giorni festivi, per le strade e saloni dei club. Nello specchio archetipo del carnevale il brasiliano si riconosce, sceglie i suoi costumi, indossa le sue maschere, costruisce i suoi personaggi, elegge i suoi ritmi. In particolare, la musica popolare di consumo trasse beneficio dell’importanza della manifestazione, palcoscenico più rilevante per il samba, frevo, marcha rancho, samba-reggae… ma senza dubbio, molta della gioia carnavalesca contrasse un debito con i compositori che animarono i giorni di festa con la loro arte. Certamente al popolo di Recife tocca la responsabilità maggiore di ricordare Nelson Ferreira, che il 9 dicembre 2002 compierebbe 100 anni. Maestro e compositore di indubbia qualità, direttore musicale della Radio Clube di Pernambuco per oltre trentacinque anni, produttore artistisco della Rozemblit - esempio unico di casa discografica importante fuori dal circuito Rio e São Paulo - Nelson Ferreira fu il faro, insieme a Capiba, che illuminò la scena musicale nordestina e diede un contributo affinchè la città di Recife possedesse un carnevale significativo e famoso in tutto il paese.

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Il bambino Nelson iniziò presto a suonare pianoforte e violino. A tredici anni editò il suo primo valzer e la sorella più vecchia Laura, esimia pianista e insegnante delle ragazze della società pernambucana, lo avviò allo studio più serio dello strumento. In quella casa tutti erano musicisti e insegnanti. Il padre lo voleva diplomato alle scuole magistrali, ma il sogno di Nelson era il pianoforte e le partite di calcio. Lasciò la scuola al terzo anno e iniziò una carriera di pianista nelle pensioni dove le belle signorine ricevevano i signori delle piantagioni di zucchero e i politici… Il padre non vide di  buon occhio che un ragazzino facesse sottofondo musicale a questi incontri e trovò per il figlio un posto nei caffè  che animavano il centro di Recife. Nel 1917, a quindici anni, passò a integrare l’orchestra del Cinema Pathè e nel 1919,  entrò nell’orchestra del Cine Teatro Moderno, della  quale, subito dopo, assunse la direzione.

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Allora Recife era il porto più grande del Nordeste. La nave Caxias, che faceva la rotta Rio-Amburgo, attraccò in città con il pianista ammalato. Cercavano un bravo pianista e Nelson fu indicato. Passò qualche mese in Germania e ritornò pieno di amore e canzoni per una bionda tedesca chiamata Maria: “la principessa incantata dai capelli dorati” del valzer Diga-me. Poco tempo dopo il cuore si rassegnò alla distanza e si ravvicinò alla bellezza di Aurora, una conoscenza dell’adolescenza. Il padre di Aurora non voleva la figlia fidanzata con un musicista, bohemien, mulatto. La corte fu temporaneamente sospesa; però il vecchio morì nel 1925. Un anno dopo Nelson e Aurora  si sposarono e la suocera andò ad abitare con loro. La coppia ebbe un solo figlio, Luís Carlos.

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Nel 1929, per cinque mesi, Nelson invitato dal proprietario di  sale cinematografiche, Severiano Ribeiro, sostituì il maestro italiano Gianetti, nella direzione dell’orchestra del Cine-Teatro Central a Rio de Janeiro. Ritornò subito a Recife. Arrivò, però, il cinema parlato e fu la fine dell’orchestra all’interno dei cinematografi. Nelson sopravisse come insegnante di pianoforte fino a essere contrattato  dalla Radio Clube di Pernambuco. Nello stesso anno, 1931, l’orchestra Victor Brasileira incise due marchas scritte per il carnevale. Nel 1934, vinse il concorso del Jornal do Comércio con il frevo, A virada.  Il  frevo dominava il carnevale di Recife. Esempio unico di stile musicale popolare che esige dal compositore la conoscenza della tecnica  di orchestrazione, il frevo pernambucano non è roba per tutti. Nelson Ferreira fu il grande maestro del genere e presenza obbligatoria nei concorsi, da lui tante volte vinti. Ancora nel 1934 divenne direttore artistico della Radio Club, che grazie al suo talento ebbe una svolta di qualità. Furono anni di grande creatività: il cast della Radio annoverava giornalisti e autori come Fernando Lobo, Antonio Maria e rivaleggiava con le Radio di Rio e São Paulo. Le sue canzoni venivano incise con successo per i più famosi interpreti del sud.: Aracy de Almeida, Carlos Galhardo, Francisco Alves, Nelson Gonçalves…

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Nel 1957 il suo frevo, Evocação, nell’interpretazione del Bloco Batutas de São José fu la musica più eseguita durante il carnevale, rendendo possibile una rinascita del genere in tutto il paese. Sotto la sua direzione artistica la casa discografica Rosenblitz rappresentò un’alternativa valida per la musica regionalista nordestina, incidendo artisti tradizionali  e praticamente tutta la discografia di frevo e maracatu finora esistente. Nel 1967, raggiunta la pensione, lasciò la Radio Club e costituì l’orchestra di frevo Nelson Ferreira. Ogni anno, comunque, scriveva come minimo due canzoni per il carnevale. Nel 1976, la sua orchestra non riuscì a firmare un contratto per suonare durante la festa a Recife e  fu obbligata a trovare un’ingaggio a Salvador di Bahia. Alla fine dell’anno un aneurisma lo portava via. Ebbe 218 composizioni registrate e diresse innumerevoli incisioni. Lo avevano soprannominato “o dono da música”, il padrone della musica.