Ivan Lins: "Sono figlio di jazz e bossa nova"

Intervista al grande musicista prima della sua tournee europea 

 

 

 

di Fabio Germinario

(em portugues)

 

Alla vigilia della sua tournee europea iniziata il 10 febbraio scorso e che include anche tre date italiane (20 febbraio S.Benedetto del Tronto - 24 febbraio Milano - 4 marzo Roma) il grande musicista e compositore brasiliano ci ha concesso questa intervista nella quale ci parla di sè, dei suoi gusti musicali e della sua grande passione per la musica.  

 

 

Lei è senza dubbio uno dei massimi compositori e interpreti di musica brasiliana contemporanea: ha collaborato con musicisti di levatura internazionale, è uno degli autori brasiliani più registrati all'estero e le sue canzoni sono sempre molto apprezzate dalla critica. Tuttavia la sua opera meriterebbe forse un miglior riconoscimento: il pubblico la ama molto, ma la sua popolarità in Brasile - e anche qui in Italia - è inferiore a quanto lei meriterebbe. A cosa attribuisce questo divario tra critica e pubblico?

In Brasile direi di far parte di una generazione che incontrò più difficoltà nel conquistarsi spazio e considerazione da parte dei media, a causa della censura e delle dittatura militare. Anche così abbiamo riscosso molto, ma molto successo di pubblico nei primi venti anni di carriera. Ora ho più popolarità per le mie scelte personali. Non frequento riviste a base di pettegolezzi, non consento di invadere la mia vita privata, non ho un mitra in bocca, mi comporto eticamente con i miei colleghi, parlo semplicemente e dico quasi sempre le stesse cose sulla realtà politica brasiliana (perché essa non è praticamente cambiata negli ultimi 20 anni: i politici continuano a porre gli interessi personali e partitici al di sopra di quelli della collettività e di fame, violenza, ignoranza, disprezzo per la natura, discriminazione sociale, ingiustizia, impunità) diventando monotono, non faccio parte di gruppetti, né di tirapiedi della stampa, né di qualsivoglia potere (al contrario se voglio pigliarmela con qualcuno punto in alto. Puntare in basso è più facile) e quindi sono una persona poco interessante per i media. Non vendo tramite giornali e riviste di gruppetti, non aumento gli ascolti in TV. Faccio solo buona musica. Convenite, soltanto questo, oggi come oggi, non basta. Ma è il mio concetto di felicità che mi consente di trarre profitto dalla vita, di non dover girare con le guardie del corpo, di avere famiglia, di essere un uomo semplice e giusto. E di poter fare la mia musica in pace.

Lei ha registrato 33 dischi in oltre 30 anni di attività musicale, nel corso della quale ha scritto canzoni che negli Stati Uniti sono state interpretate da artisti come Quincy Jones, George Benson, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Barbra Streisand. Il suo legame con il jazz è molto profondo, anche se la sua musica ha conservato un'identità brasiliana e anzi è rappresentativa del suo Paese. Ci può parlare di questo suo felice connubio tra jazz e MPB? Come è nato?

Il jazz e la musica popolare brasiliana (Mpb) si sono uniti definitivamente negli anni '60 con la bossa nova. Sono un figlio di bossa nova e jazz.Ho iniziato come pianista in un trio, ma durante l'università ho iniziato a comporre e, poiché sono eclettico, mi hanno sempre interessato tutti i tipi di musica. Ho ascoltato e ascolto di tutto e da ogni parte del mondo. Come brasiliano molto legato alla mia terra, è chiaro che le radici brasiliane (e, principalmente quelle carioca) hanno prevalso. E dalle diverse influenze che ho avuto (principalmente da Tom Jobim, Dori Caymmi, Roberto Menescal, Milton Nascimento e Caetano Veloso), ho forgiato la mia attitudine musicale che, mescolata alle influenze straniere (Bill Evans, Henry Mancini, Stephen Foster, Michel Legrand, Jimmy Webb) hanno trasformato la mia musica in qualcosa di gradito ai musicisti e agli artisti internazionali.

Quali sono i musicisti jazz che lei ama e ha amato di più?

Ho apprezzato maggiormente: Miles Davis, Bill Evans, Chet Baker, Jaco Pastorius, Wes Montgomery, Stan Getz, Charlie Parker, Duke Ellington. E, tra quelli viventi: Oscar Peterson, Herbie Hancock, Pat Metheny, Michael Brecker, Keith Jarrett, George Benson. 

Il suo primo successo come compositore fu all'inizio degli anni '70 con "Madalena", che ha scritto insieme a Ronaldo Monteiro e fu interpretata da Elis Regina. Cosa ricorda di quegli anni così importanti per la sua carriera musicale?

Ricordo che nelle radio suonava molta musica buona. C'era molta musica buona in televisione. Il talento musicale era sufficiente per iniziare una carriera e sostenerla bene.

Anche lei è tra coloro che ritengono che la scomparsa di Elis Regina abbia lasciato un vuoto che non è stato ancora colmato?

Non si può colmare lo spazio lasciato vuoto da artisti geniali. Appaiono altri che creano nuovi spazi. Un artista di qualità è sempre unico. Tanto vivo quanto morto, rimarrà unico.

Insieme a Vitor Martins lei ha scritto alcune tra le sue più belle composizioni. Ci può parlare brevemente di questa importante collaborazione artistica e di come nascono le vostre canzoni?

Vitor Martins è uno dei più importanti parolieri della storia della nostra musica popolare. Se fosse stato partner di Tom Jobim, sarebbe molto più riconosciuto. Ma poiché è stato il mio, è un artista contrario ad apparire, né figura nemmeno nell'Enciclopedia della Musica brasiliana, uscita da tre anni. Molto versatile, autentico e creativo, Vitor tanto componeva testi per le mie canzoni così come me ne inviava di meravigliosi perché li musicassi. Non abbiamo avuto regole. E Vitor si è sempre preoccupato delle parole che mi metteva in bocca. Mi ha conosciuto e mi conosce molto bene. 

I testi della maggior parte delle sue canzoni sono molto intensi, pieni di emozioni e di poesia. In quale misura è il suo contributo personale alla loro stesura?

Ho sempre trasmesso a Vitor e agli altri miei partner la volontà, sempre che fosse possibile, di cantare cose in cui credo, perché sono una persona molto emotiva, sensibile e cristallina, sincera. La mia musica è così. E quindi il testo deve accompagnarla. Questione di coerenza. E di visceralità.

Secondo la critica musicale, oltre che a essere un importante autore, lei è anche un grandissimo interprete. Il suo modo di cantare è molto particolare: estremamente pieno di modulazioni e di sensualità, ma nello stesso tempo ricco di una forte vena jazzistica. Quali sono, se na ha, i suoi modelli come interprete?

All'inizio della carriera (dal '70 al '72), fui influenzato non solo da musicisti brasiliani, ma principalmente dalla musica nera e dai rocker statunitensi (Steve Wonder, Ray Charles, Joe Cocker, David Clayton-Thomas). I brasiliani che più mi influenzarono e mi influenzano fino a oggi sono Elis Regina, Milton Nascimento e Caetano Veloso. 

Una peculiarità molto simpatica che caratterizza le sue interpretazioni è la sua abitudine a duettare con i fiati. Lo fa perché ama intensamente questi strumenti o è semplicemente un modo di esprimere la sua voglia di vivere? O qualcosa d'altro?

Perché mi piacerebbe saperli suonare, principalmente flicorno e trombone. Ho provato a imparare la tromba quando avevo 12 anni e studiavo in collegio militare. Ma smisi dopo il primo anno. Ma poiché mi piacevano e collezionavo dischi di orchestre, ho continuato a imitare i fiati con la bocca. 

Tra i musicisti che lei ha lanciato, vi sono anche Chico Cesar e Guinga. In particolare anche Guinga è un musicista molto sensibile e anche lui ama molto il jazz. Sarà possibile poter assistere a una vostra futura collaborazione discografica?

Guinga fa parte di quei "nuovi geni" che appaiono e creano quel loro spazio personale e eterno. Abbiamo già collaborato ma, chissà, in futuro, un lavoro insieme...

Quali sono secondo lei i musicisti brasiliani più interessanti in questo periodo?

Gilson Peranzzetta (piano), Hamilton de Hollanda (bandolim), Theo Lima (batteria), Lula Galvão (chitarra acustica), Marco Pereira (chitarra), Guinga (chitarra), Helio Delmiro (chitarra) 

Più di una volta nei suoi dischi lei ha reso omaggio a Caetano Veloso, interpretando sue canzoni e scrivendone insieme a lui. Cosa rappresenta per lei questo autore? 

Caetano rappresenta l'arte pura: creatività, trasgressione, bellezza e imprevedibilità. Messaggio più che musica. Ma proprio la musica ha una sensibilità che molte volte mi commuove. E l'interprete è meraviglioso. In fondo è una combinazione di tutti questi fattori. E io semplicemente lo adoro.

Tra gli artisti stranieri con cui lei ha collaborato, vi è anche il cantautore italiano Ivano Fossati. Vi siete incontrati, avete anche composto insieme "Nada sem você", una bella canzone contenuta nel suo album "A cor do pôr do
sol", ma da questo incontro non è nato un progetto artistico più organico, come molti di noi si sarebbero aspettati. Ce ne può spiegare il motivo? E come giudica questa esperienza fatta con Fossati?

L'incontro è stato meraviglioso. A Capri. In uno studio di registrazione spettacolare. Abbiamo trascorso una settimana componendo, creando musica. Abbiamo realizzato sette canzoni. Molto belle. C'era da aspettarsi che Ivano (che è un ottimo paroliere) componesse i testi. Non l'ha fatto e non ne conosco il motivo. Forse le canzoni sono troppo buone per il mercato italiano (cioè: non sono commerciali). Come qui in Brasile oggi, succede lo stesso. Ma qui intendo lanciarle un po' alla volta. Ivano è una persona meravigliosa, un musicista meraviglioso. Mi piacerebbe fare altre cose insieme a lui.

Oltre a Fossati, conosce e apprezza altri musicisti italiani?

Apprezzo Pino Daniele, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, adoro Ennio Morricone e suo figlio Andrea e altri, ma non li conosco personalmente.

Nei prossimi giorni lei verrà in Italia. E' contento di tornarci? Ha qualche programma che riguarda il nostro paese? 

Il mio sogno è di lavorare più intensamente insieme a compositori e musicisti italiani. E' sempre una felicità andare in Italia. E poterci sempre tornare.

Ritiene che vi sia una certa affinità tra il suo Paese e l'Italia?

Affinità immensa. Peccato che non sia artisticamente più intensa.

Può parlarci del suo prossimo lavoro discografico?

Il mio prossimo disco sarà "Jobiniando II". Sulla stessa falsariga del precedente, uscito l'anno scorso con successo, conterrà canzoni del maestro Jobim cantate e suonate a modo mio e alcune mie "jobiniate", composte ispirandomi al maestro. Il disco sarà ancora prodotto da Roberto Menescal.

Per concludere, e considerato il forte contenuto emotivo delle sue composizioni e interpretazioni, ci può spiegare brevemente qual è il significato della musica nella sua vita?

"La musica è il filo conduttore della mia esistenza, la colonna sonora della mia vita".


Grazie a Marcelo Rasera e a Mary Debs per la collaborazione.

 

DISCOGRAFIA

JOBINIANDO (2001) • CD
A COR DO PÔR-DO-SOL (2000) • CD
LIVE AT MCG (1999) • CD
UM NOVO TEMPO (1999) • CD
VIVA NOEL - TRIBUTO A NOEL ROSA (1997) • CD
IVAN LINS - CHUCHO VALDÉS - IRAKERE - AO VIVO (1996) • CD
A DOCE PRESENÇA DE IVAN LINS (1995) • CD
ANJO DE MIM (1995) • CD
AWA YIÔ (1993) • CD
20 ANOS AO VIVO (1991) • CD
AMAR ASSIM (1989) • CD
LOVE DANCE (1988) • CD
MÃOS (1987) • CD/Vinile
IVAN LINS (1986) • CD/Vinile
JUNTOS (1984) • CD/Vinile
DEPOIS DOS TEMPORAIS (1983) • Vinile
DAQUILO QUE EU SEI (1981) • Vinile
NOVO TEMPO (1980) • CD/Vinile
A NOITE (1979) • CD/Vinile
NOS DIAS DE HOJE (1978) • CD/Vinile
SOMOS TODOS IGUAIS NESTA NOITE (1977) • CD/Vinile
CHAMA ACESSA (1975) • Vinile
MODO LIVRE (1974) • Vinile
QUEM SOU EU? (1972) • Vinile
DEIXA O TREM SEGUIR (1971) • Vinile
AGORA (1970) • Vinile
DOIS CÓRREGOS - Colonna Sonora del Film (1999) • CD
BRAZILIAN KNIGHTS AND A LADY - DJAVAN, IVAN LINS e PATTI AUSTIN (1988) • CD
ENCUENTRO (1984) • CD
PERFORMANCE - IVAN LINS (1991) • CD
ABRE ALAS (1989) • Vinile
A LOVE AFFAIR - THE MUSIC OF IVAN LINS (2000) • CD
SOMOS TODOS IGUAIS - QUARTETO EM CY E MPB-4 (1998) • CD

(em portugues)

"Sou filho do jazz e da bossa nova"

Entrevista ao Ivan Lins na vigilia do seu tour europeo

 

por Fabio Germinario

 

Você é sem sombra de dúvida, um dos maiores compositores e intérpretes da música brasileira contemporânea: colaborou com músicos de calibre internacional, é um dos autores brasileiros mais gravados no exterior e as suas músicas são sempre muito elogiadas pela crítica. Todavia, a sua obra talvez mereceria um reconhecimento maior: Você é muito amado pelo público, mas a sua popularidade no Brasil e mesmo na Itália é inferior a quanto lhe seria de direito. A que você atribui esta desproporção entre crítica e público. 

No Brasil, eu diria que faço parte de uma geração que teve mais dificuldade de conquistar espaço e respeito pela mídia, por causa da censura e da ditadura militar. Mesmo assim fizemos muito, mas muito sucesso de público nos primeiros vinte anos de carreira. Não tenho mais popularidade por opções pessoais de vida. Não frequento revistas de fofocas, não permito invasão à minha privacidade, não tenho "metralhadora" na boca, sou ético com meus colegas de profissão, falo simples e quase sempre as mesmas coisas em relação à realidade política brasileira (porque ela não mudou praticamente nesses últimos 20 anos: políticos colocando interesses pessoais e partidários acima dos da coletividade, fome, violência, ignorância, desrespeito à natureza, discriminação social, injustiças, impunidade etc etc...) fazendo meu discurso monótono, não faço parte de turminhas, não "babo ovo" da imprensa, nem de qualquer poder (pelo contrário, para bater, só bato em cima. Bater em baixo é mais fácil), afinal, sou uma personalidade desinteressante para a mídia. Não vendo nos jornais e as revistas da turma, não aumento ibope na TV. Só faço música boa. Convenhamos, só isso, hoje em dia, não dá. Mas é um conceito meu de felicidade, de aproveitar a vida, de não ter que andar com guarda-costas, de ter uma família, ser um homem simples e justo. E poder fazer minha música em paz.

Você gravou 33 discos em mais de 30 anos de atividade musical, durante a qual escreveu músicas que nos Estados Unidos foram interpretadas por artistas como Quincy Jones, George Benson, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Barbra Streisand. A sua ligação com o jazz é muito profunda mesmo se a sua música conserva uma identidade brasileira e sobretudo representa o seu país. Você poderia nos falar desta feliz união entre o jazz e a MPB? Como aconteceu?

O Jazz e a MPB se juntaram definitivamente na década de 60 com a Bossa Nova. Sou um filho da Bossa Nova e do Jazz. Comecei como pianista de trio, na universidade virei compositor e, como sou eclético, todo tipo de música sempre me interessou. Ouvi e ouço de tudo e de todo o mundo. Como brasileiro muito ligado à terra, claro que as raízes brasileiras (e, pricipalmente as cariocas) prevalecem. E das diversas influências que tive (principalmente Tom Jobim, Dori Caymmi, Roberto Menescal, Milton Nascimento e Caetano Veloso), formei minha atitude musical, que, misturada às influências estrangeiras (Bill Evans, Henry Mancini, Stephen Foster, Michel Legrand, Jimmy Webb), fizeram da minha música algo bastante palatável pelos músicos e artistas internacionais.

Quais são os jazzistas que você mais admirou e quais ainda admira?

Mais admirei: Miles Davis, Bill Evans, Chet Baker, Jaco Pastorins, Wes Montgomery, Stan Getz, Charlie Parker, Duke Ellington. Mais admiro (vivos): Oscar Peterson, Herbie Hanckok, Pat Metheny, Michael Brecker, Keith Janett, George Benson.

O seu primeiro sucesso como compositor aconteceu no início dos anos 70 com "Madalena", que você escreveu junto com o Ronaldo Monteiro e foi interpretada por Elis Regina. Que recordações você tem daqueles anos tão importantes para a sua carreira musical?

Tocava muita música boa no rádio. Havia muita música boa na televisão. Telento musical era o suficiente para iniciar uma carreira e sustentá-la bem.

Você está entre aqueles que consideram que a perda de Elis Regina deixou um vazio até hoje preenchido?

Não se preenche espaço de artistas geniais. Aparecem outros que criam novos espaços. Todo artista de qualiadade mesmo é único. Tanto vivo quanto morto, rimarrà unico

Junto com Vitor Martins você escreveu algumas das suas composições mais bonitas. Você poderia nos falar um pouco sobre esta importante colaboração artística e sobre o processo de criação de vocês?

Vitor Martins é um dos mais importantes letristas da história da nossa música popular. Se tivesse sido parceiro de Tom Jobim, seria bem mais reconhecido. Mas como foi meu e é um artista avesso a aparecer, nem consta da Enciclopédia da Música Brasileira, lançada há três anos. Muito versátil, verdadeiro e criativo, Vitor tanto letrava minhas canções como me enviava textos maravilhosos para musicar. Não tínhamos regra. E Vitor sempre se preocupava com as palavras que iria colocar na minha boca. Ele me conhecia e conhece muito bem.

As letras da maior parte das suas músicas são intensas, repletas de
emoções e de poesia. Quanto contribui a sua experiência pessoal na criação das suas músicas?


Sempre passei pro Vitor e para meus demais parceiros a vontade de, sempre que possível, cantar coisas que eu acredito, porque sou uma pessoa muito emotiva, sensível e cristalina, sincera. Minha música é assim. Portanto, o texto deve acompanhar. Questão de coerência. E visceralidade.

Segundo a crítica musical, além de ser um importante autor, você também é ótimo intérprete. O seu jeito de cantar é muito particular: extremamente cheio di modulações e de sensualidade, mas ao mesmo tempo contém de uma forte veia jazzistica. Alguns artistas servem de modelo de interpretação para você? Quais?

No começo da carreira (1970 até 1972), tive influência não só de brasileiros, mas principalmente da música negra e do rock americanos (Steve Wonder, Ray Charles, Joe Cocker, David Clayton-Thomas). Os brasileiros que mais me influenciaram e influenciam até hoje são Elis Regina, Milton Nascimento e Caetano Veloso.

Uma peculiaridade muito agradável che caracteriza as suas interpretações é o seu hábito de fazer duetos com os instrumentos de sopro. Você o faz porque gosta muito destes instrumentos ou é simplesmente uma maneira de exprimir a sua vontade de viver? Ou por algum outro motivo?

Porque eu gostaria de saber tocá-los, principalmente flugelhorn e trombone. Tentei aprender a trumpete quando tinha 12 anos de idade e estudava no Colégio Militar. Mas parei depois do primeiro ano. Mas como gostava e colecionava discos de Big Bands, continuei a imitar os instrumentos com a boca.

Entre os músicos que você lançou estão o Chico César e o Guinga. O Guinga em particular também é um músico muito sensível e também gosta muito de jazz. Será possível um dia ver vocês colaborando juntos para um disco?

Guinga é daqueles "novos gênios" que aparecem e criam aquele seu espaço próprio e eterno. Já tivemos algumas colaborações mas, quem sabe, no futuro, um trabalho juntos...

Quais são, segundo você, os músicos brasileiros mais interessantes neste periodo?

Gilson Peranzzetta (piano), Hamilton de Hollanda (bandolim), Theo Lima (bateria), Lula Galvão (violão e guitarra), Marco Pereira (violão), Guinga (violão), Helio Delmiro (violão e guitarra) etc.

Mais de uma vez nos seus discos você homenageou Caetano Veloso,
interpretando suas músicas e compondo junto com ele. O que Caetano
representa para você? 


Caetano representa arte pura: criatividade, transgressão, beleza e imprevibilidade. Texto mais do que música. Mas mesmo a música tem uma sensibilidade que muitas vezes me comove. E o cantor é maravilhoso. No fundo é a combinação de tudo isso. E eu simplesmente adoro.

Entre os artistas entrangeiros com quem você colaborou, está também o compositor italiano Ivano Fossati. Vocês se encontraram, fizeram composições juntos como "Nada sem você", uma música linda do seu álbum "A cor do pôr do sol", mas despois deste encontro não nasceu nenhum projeto artístico mais consistente como muitos de nós esperávamos. Poderia nos explicar o motivo? E como analisa esta esperiência com o Ivano Fossati?

O encontro foi maravilhoso. Na Ilha de Capri. Num estúdio espetacular. Uma semana compondo, criando. Fizemos sete canções. Muito bonitas. Era de se esperar que Ivano (que é ótimo letrista) as letrasse. Não o fez e não sei o motivo. Talvez as canções sejam boas demais para o mercado italiano (ou seja: não comerciais). Como aqui no Brasil hoje, acontece a mesma coisa. Mas para cá, vou lentamente lançá-las. Ivano é uma pessoa maravilhosa, um músico maravilhoso. Gostaria de fazer mais coisas com ele.

Além do Fossati, conhece e aprecia outros músicos italianos?

Aprecio Pino Daniele, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, adoro Ennio Morricone e seu filho Andrea e outros, mas não os conheço pessoalmente.

Nos próximos dias você virá para a Itália. Está feliz de voltar pra cá?
Tem planos relacionados ao nosso país? 

Meu sonho é fazer um trabalho mais intenso com compositores e músicos italianos. É sempre uma felicidade estar na Itália. E poder voltar sempre.

Acha que exista uma certa afinidade entre o Brasil o a Itália?

Afinidade imensa. Pena que não seja artisticamente mais intensa.

Pode nos falar do seu próximo disco?

Meu próximo disco será "Jobiniando II". Na mesma linha do primeiro, lançado ano passado com sucesso, terá outras canções do mestre Jobim cantadas e tocadas do meu jeito e algumas minhas "jobinianas", compostas inspiradas no mestre. Novamente produzido por Roberto Menescal.

Para concluir, e considerado o forte conteúdo emotivo das suas composições e interpretações, poderia nos explicar rapidamente qual é o significado da música na sua vida?

"A música é o fio condutor da minha existência, a trilha sonora de minha vida".

 

Obrigado ao Marcelo Rasera e a Mary Debs pela colaboração

 

 

DISCOGRAFIA

JOBINIANDO (2001) • CD
A COR DO PÔR-DO-SOL (2000) • CD
LIVE AT MCG (1999) • CD
UM NOVO TEMPO (1999) • CD
VIVA NOEL - TRIBUTO A NOEL ROSA (1997) • CD
IVAN LINS - CHUCHO VALDÉS - IRAKERE - AO VIVO (1996) • CD
A DOCE PRESENÇA DE IVAN LINS (1995) • CD
ANJO DE MIM (1995) • CD
AWA YIÔ (1993) • CD
20 ANOS AO VIVO (1991) • CD
AMAR ASSIM (1989) • CD
LOVE DANCE (1988) • CD
MÃOS (1987) • CD/Vinil
IVAN LINS (1986) • CD/Vinil
JUNTOS (1984) • CD/Vinil
DEPOIS DOS TEMPORAIS (1983) • Vinil
DAQUILO QUE EU SEI (1981) • Vinil
NOVO TEMPO (1980) • CD/Vinil
A NOITE (1979) • CD/Vinil
NOS DIAS DE HOJE (1978) • CD/Vinil
SOMOS TODOS IGUAIS NESTA NOITE (1977) • CD/Vinil
CHAMA ACESSA (1975) • Vinil
MODO LIVRE (1974) • Vinil
QUEM SOU EU? (1972) • Vinil
DEIXA O TREM SEGUIR (1971) • Vinil
AGORA (1970) • Vinil
DOIS CÓRREGOS - Trilha Sonora do Filme (1999) • CD
BRAZILIAN KNIGHTS AND A LADY - DJAVAN, IVAN LINS e PATTI AUSTIN (1988) • CD
ENCUENTRO (1984) • CD
PERFORMANCE - IVAN LINS (1991) • CD
ABRE ALAS (1989) • Vinil
A LOVE AFFAIR - THE MUSIC OF IVAN LINS (2000) • CD
SOMOS TODOS IGUAIS - QUARTETO EM CY E MPB-4 (1998) • CD